Tails OS: La guida definitiva 2025 per navigare in anonimato totale

Simone SantoroHackerLinuxInformazione2 days ago116 Views

Se pensi che la privacy online sia morta, Tails OS è la sua resurrezione. Questo sistema operativo progettato per garantire anonimato totale non lascia tracce, si avvia da USB e scompare allo spegnimento. Usato da Edward Snowden, attivisti e giornalisti, Tails OS è oggi la risposta più concreta alla sorveglianza di massa.

Ma come funziona davvero? È inviolabile? E soprattutto… come si installa? Scopriamolo insieme, con un pizzico di ironia e tutta la serietà che merita.


1. Cos’è Tails OS? L’antidoto alla sorveglianza di massa

Ogni volta che navighi, chatti o accedi ai social, lasci dietro di te una scia di briciole digitali. Governi, aziende e hacker possono raccoglierle e ricostruire la tua identità.

Tails OS è progettato per evitare tutto questo. Non salva nulla (nemmeno in RAM), non scrive sul disco rigido, si avvia da USB e scompare completamente allo spegnimento. E tutto il traffico Internet passa attraverso la rete Tor.

Il nome “Tails” è un acronimo di The Amnesic Incognito Live System:

  • Live: si avvia da una chiavetta USB.
  • Incognito: protegge la tua identità.
  • Amnesic: dimentica tutto alla chiusura.

Nato nel 2009 dalla fusione di due progetti (Amnesia e Incognito), è mantenuto da volontari anonimi e il codice è open source: nessuna azienda, nessun governo.


image 1 - Tails OS

2. Edward Snowden e Tails OS: Come ha sfidato la NSA

Se Edward Snowden è riuscito a rivelare i segreti della NSA senza essere subito catturato, è anche grazie a Tails OS.

Snowden utilizzava chiavette USB con Tails per comunicare con i giornalisti in modo sicuro. Glen Greenwald, il giornalista che ha pubblicato i suoi documenti, ha confermato che senza Tails sarebbe stato impossibile.

La stessa NSA ha definito Tails OS una “minaccia importante”. E se lo dice la NSA, è quasi un complimento.


3. Cosa include Tails OS? Un arsenale per la privacy

Tails è un intero sistema operativo dedicato alla privacy. Ecco cosa trovi già installato:

Navigazione e comunicazione

  • Tor Browser
  • Thunderbird (email cifrate con PGP)
  • Pidgin (chat sicure)
  • OnionShare (condivisione file anonima)

Sicurezza avanzata

  • Pulitore di metadati (per rimuovere info nascoste da file e foto)
  • Portafoglio Bitcoin
  • Volumi cifrati persistenti

Strumenti utili

  • LibreOffice
  • GIMP (fotoritocco)
  • Audacity (editing audio)

4. Chi usa Tails OS? (Spoiler: non solo hacker)

  • Whistleblower (es. fonti di Wikileaks)
  • Giornalisti investigativi (es. con SecureDrop)
  • Attivisti in regimi repressivi
  • Membri della comunità LGBTQ+ in paesi a rischio
  • Vittime di violenza domestica
  • Chiunque abbia bisogno di navigare senza lasciare tracce

Non devi essere un criminale per voler proteggere la tua privacy. A volte, semplicemente, non vuoi essere sorvegliato.


5. Come installare Tails OS su USB (guida passo passo)

Cosa ti serve:

  • Una chiavetta USB da almeno 8GB (meglio se USB 3.0)
  • Un PC (Windows, Linux o Mac Intel – non funziona su Apple Silicon)

Procedura:

  1. Scarica Tails OS dal sito ufficiale: https://tails.net
  2. Scarica Rufus (su Windows) per scrivere l’immagine sulla chiavetta
  3. Avvia il PC dalla chiavetta USB (entra nel BIOS per modificare l’ordine di avvio)
  4. Una volta avviato, potrai:
    • Creare una memoria persistente
    • Impostare una password forte
    • Scegliere cosa memorizzare (segnalibri, chiavi PGP, ecc.)

6. I limiti di Tails OS: Non è magia nera

  • Non funziona su Mac M1/M2/M3
  • Se installi software esterno, potresti introdurre vulnerabilità
  • Non ti protegge da errori umani (es. accedere al tuo profilo Instagram)

È uno strumento potente, ma va usato correttamente. E ricordati: non c’è sicurezza tecnica che possa salvarti dalla tua imprudenza.


7. Perché usare Tails OS? Perché la privacy è un diritto

Viviamo in un’epoca in cui:

  • Ogni click è tracciato
  • Le chat vengono scannerizzate
  • Le aziende monetizzano i tuoi dati

Tails OS ribalta questa logica: non chiede cosa vuoi condividere, ma ti mette al centro del controllo.

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